Separazione genitori: i figli sono obbligati a vedere il padre?

In generale ogni figlio ha diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni.
Il figlio ha diritto di crescere in famiglia e di mantenere rapporti significativi con i parenti.
Tuttavia, quando una coppia si separa, i figli diventano spesso terreno di scontro e arma del ricatto dei genitori.
Così, i figli, per quanto dovrebbero maturare una neutralità nell’ambito della crisi tra il padre e la madre, finiscono quasi sempre per appoggiare uno dei due.
Questo comportamento è spesso determinato non da una valutazione personale, lucida e consapevole della situazione, ma da un riflesso condizionato (volutamente o meno) dal genitore con cui vivono.
Ma è bene ricordare che è obbligo del genitore convivente, di solito la madre, favorire gli incontri e il diritto di visita del padre, adoperandosi per rimuovere ogni resistenza eventualmente frapposta dai bambini.
Di conseguenza, se il genitore presso cui i figli vivono (cosiddetto “genitore collocatario”) pone ostacoli all’esercizio del diritto di visita dell’altro o all’esercizio dell’affidamento condiviso, quest’ultimo può fare ricorso al giudice chiedendo un provvedimento per far cessare la condotta illecita o per chiedere la modifica o la revoca delle disposizioni sull’affidamento.
Il giudice può modificare i provvedimenti in vigore relativi all’affidamento e può disporre a carico del genitore colpevole delle condotte pregiudizievoli, le seguenti sanzioni, anche congiuntamente:
• l’ammonizione;
• il risarcimento dei danni a carico di uno dei genitori, nei confronti del minore o a carico di uno dei genitori, nei confronti dell’altro;
• la condanna a una sanzione amministrativa, anche congiuntamente ai provvedimenti sopra esaminati;
• la revoca della collocazione o dell’affidamento condiviso.
Si può addirittura sconfinare nel penale.
La legge punisce infatti con un apposito reato chi elude l’esecuzione di un provvedimento del giudice civile che concerne l’affidamento di minori o di altre persone incapaci.
Tuttavia, capita anche che sono i figli stessi a non partecipare agli incontri con il genitore.
Di qui il dubbio che in molti si pongono: i figli minorenni possono rifiutare di vedere il padre?
Che succede se il bambino trova puntualmente una scusa per non vedere il papà, se fa capricci, piange e proprio non ne vuole sapere di stare da solo con lui?
La madre è obbligata ugualmente a consegnarlo all’ex, nonostante la contraria volontà del giovane?
Una risposta è stata fornita dalla Cassazione con una recente ordinanza che ripercorre tuttavia un orientamento già sposato in passato.
Secondo la Cassazione, il genitore non collocatario non può imporre al figlio minorenne di stare con lui se quest’ultimo rifiuta categoricamente ogni rapporto.
Al massimo il genitore può far ricorso al tribunale, affinché il giudice solleciti l’intervento dei servizi sociali per favorire il recupero del rapporto affettivo.
Prima della decisione, il giudice disporrà una consulenza tecnica sul minore per verificare le ragioni del suo diniego (se cioè dovute a motivi personali o all’influenza della madre). All’esito, in caso di totale chiusura del minore, il tribunale potrà tutt’al più sospendere le visite tra il genitore e il figlio, demandando ai servizi sociali il compito di monitorare la situazione e favorire la ripresa dei rapporti con il genitore.
Non si possono imporre rapporti affettivi – dice la Cassazione – visto che, per loro natura, sono incoercibili.
Il compito delle istituzioni è piuttosto quello di favorire attraverso i servizi sociali una normalizzazione dei rapporti padre-figlio.
I figli maggiorenni possono decidere di non vedere il padre?
Una volta divenuti maggiorenni, i figli possono decidere tutto ciò che riguarda la loro sfera: il tribunale non può imporre loro il rispetto di alcun obbligo di residenza o di visita.
Questo significa, innanzitutto, che il figlio può decidere con quale genitore stare; solo finché è minore la decisione spetta all’accordo dei genitori o, in assenza, al Tribunale però che è obbligato a sentire il parere del minore stesso.
Lo stesso vale se il figlio maggiorenne non vuole vedere il padre: il fatto che sia eticamente e moralmente auspicabile un comportamento contrario e che, quindi, anche la madre contribuisca a rimuovere eventuali preconcetti del ragazzo, quest’ultimo non può essere obbligato a vedere l’altro genitore.

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Salve! Ma se un figlio maggiorenne si rifiuta di stare passare le vacanze o le festività con il padre e la sua famiglia, il padre ha ancora l’obbligo di passare l’assegno di mantenimento?

Avvocato Di Carlo

Il figlio maggiorenne può scegliere liberamente quale genitore frequentare e il mantenimento rimane dovuto.

Incorro in qualche sanzione pecuniaria o penale se mi rifiuto di vedere mia figlia maggiorenne per la quale verso mensilmente la quota di mantenimento? Grazie

Avvocato Di Carlo

Nessuna norma può imporre ad un padre di voler bene ad una figlia.

Buonasera avvocato ..se mio figlio di 9 anni rifiuta categoricamente di andare dal padre nei fine settimana imposti dal giudice cosa posso fare?

Avvocato Di Carlo

deve chiedere la modifica delle condizioni di affidamento chiedendo l’ascolto del minore per comprendere le ragioni di tale rifiuto.
Umanamente Le consiglio di far cambiare idea a suo figlio per non perdere il rapporto con il padre.

Maria Rita Severo

Bgiorno mio figlio 12 anni non vuole stare con la compagna del padre perché lo tratta male il padre dice che e’ obbligato a starci allora mio figlio non ci vuole andare più perché vuole vedere solo il padre cosa si può fare?

Avvocato Di Carlo

Se c’è un provvedimento del giudice di regolamentazione del diritto di visita dei figli va rispettato.
Se il minore ha problemi con il padre bisogna chiedere la revisione delle condizioni.

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